Premio Aldo Cappelli
Pietro Buccinà “Come soldati di cartone …. Sotto la pioggia” Albatros/il Filo
Se la narrazione mediata dai ricordi altrui, ovviamente manca dell’asciuttezza dei testimoni, offre una interpretazione appassionata delle vicende vissute dai militari meno acculturati – la maggioranza – privi come tutti d’ogni informazione, costretti a scegliere seguendo le inclinazioni personali, che sviarono fra le scelte estreme della collaborazione e della resistenza armata.
Gli IMI non vollero o non poterono scegliere alcuna forma di resistenza diversa dal rifiuto della propria collaborazione, pagando con un durissimo internamento, il diniego a prestarsi alle richieste ed agli allettamenti dell’esercito nazista.
La seconda parte è più specificatamente biografica e non generalizzabile, come l’accenno all’emigrazione interna degli anni ’50, che richiederebbero la stesura di un nuovo romanzo.
Ivo Fogliasso
2° Premio Patricia Gallo “Intrappolati nel tempo” (Albatros/Il Filo)
Al romanzo contemporaneo, con le necessità e le ossessioni di Anna, si innesta la ricerca di documentazione di un fatto – tutto sommato minore – della storia perugina. Risolvere l’enigma darà ragione degli incubi della giovane, liberandola dallo spirito inquieto di una delle povere donne ritenute streghe e, in quanto tali, regalate alla folla quali capri espiatori delle difficoltà contingenti.
Da sottolineare che l’Autrice, sebbene d’origine italiana è nata in Argentina, quindi sostanzialmente ibero parlante e scrivente, mentre la lingua italiana proposta ai lettori, è di ottima qualità, come le capacità espressive e descrittive.
Nel caso di ristampa dell’opera, la giuria consiglia di emendare le pochissime e, peraltro ininfluenti, incongruenze storico lessicali.
3° Premio – Paolo Rosetti “Ludwig e Marianna”(ed. EFFE)
La descrizione della Perugina ottocentesca post napoleonica, si sofferma sugli aspetti architettonici, sulle correnti artistiche rappresentati da numerosi artisti stranieri, nonché i caratteri presentati: il marito imposto a Marianna, disposto a chiudere gli occhi di fronte all’adulterio, la zia Cornelia, una sorta di Pisana senza eccessivi intimi tormenti …
E’ indispensabile – in fine – sottolineare la capacità dell’Autore di dominare la lingua italiana, sfruttandone la precisione e la musicalità, anche se intendono presentare un mondo contemporaneo, filtrato da una visione particolare, quasi obliqua, tesa a svelarne più i paradossi che la quotidianità.
Ivo Fogliasso
NARRATIVA EDITA
Per queste qualità e anche l’intrinseca originalità la giuria riconosce all’opera di Bruno Marengo il primo premio.
2° PREMIO PATRIZIA EMILITRI RUSPA: "LA VOLTA DEL BRICOLLA" ED. MACCHIONE VARESE

La realtà nostra è la falsariga sulla quale sono scritti i raccontini. Scorgiamo sguardi velati, nascosti, suoni soffocati e parole senza voce che ci è dato solo immaginare. Il violoncello e il suo archetto come “esseri” misteriosi, ambigui, in un senso arcano di vendetta, come le rose rosse e i tulipani gialli che rinvigoriscono quando la vecchia gatta è uccisa con le spine di una rosa.
Una storia magica, tratta da antiche storie sarde, tra pastori e nuraghi, tramandate nel tempo, dove la realtà diventa sogno e il sogno è forse la realtà da vivere. Realtà propria di quei silenzi arcani e delle “janas” (piccole fate), che qui richiamano la voce di Grazia Deledda.
Romanzo fatto di quadretti anche divertenti, forse più per noi che ci recavamo in Romagna per le vacanze. Ma qui i personaggi appartengono alla vita quotidiana, a quella che noi lasciavamo a casa. Allora non sempre si può sorridere, leggendo delle difficoltà, delle delusioni d’amore. Certo Tonio è già tutto preso da nuove conquiste e piani per realizzarle, ma c’è anche Don Mimì, il “barone dimezzato”, figura poetica. E dobbiamo confrontarci con il carattere romagnolo, giocoso e serio, da non sottovalutare, perché finite le vacanze si può cambiare. E’ vero, atmosfera “felliniana”, nella quale ci siamo immersi volentieri per ritrovare la Riccione che conoscemmo. Pagine dalla scrittura piana e scorrevole, giusti sono i dialoghi, che lasciano riconoscere l’ambiente dei personaggi.
1° Premio – Bruno Marengo “Esperando Sevilla” (ed. De Ferrari)
Sevilla, nella sua lontananza, è ora il mito, il sogno. Un tempo, remoto, fu la realtà, tangibile come la giovinezza, come può esserlo l’amore, che non torneranno se non attraverso il sogno.
In queste pagine si possono ritrovare tratti delle qualità che Italo Calvino aveva tanto a cuore, di cui egli scrisse nelle sue “Lezioni Americane”. Direi la rapidità e la concisione dello stile attraverso un linguaggio rapido e scattante, la leggerezza.
Belle atmosfere, ben realizzate in una narrazione che sta come sospesa. Qua e là “flash-back” memoria, forse entrambi. Ironia e malinconia a braccetto insieme; un intreccio di inquietudini che non trovano meta, l’orizzonte ne è privo, come l’ultimo viaggio a Sevilla è inarrivabile.
Una costante giocosità, un’allegrezza a sostenere i dialoghi tra Archiloco e il Duca, quest’ultimo, consapevole della propria prossima fine, quasi la ‘corteggia’.
Anna Maria Gallo
Le pagine dedicate alla preparazione “professionale” dell’ultimo, Pietro, il più giovane, che diventa per tutti il Bricolla, sono particolarmente interessanti e riuscite. E c’è l’Angiolino, un altro giovanissimo, un ragazzino straordinario che istruirà Pietro, benché meno fortunato di lui.
Rassicuranti le figure di Battista, di Eugenio, il fratello grande, partigiano.
Per la capacità della rappresentazione nella giusta veridicità e nella intrinseca qualità descrittiva dei rapporti umani, talvolta tempestosi tra componenti di piccole comunità, per la qualità della scrittura, la Giuria riconosce all’opera di Patrizia Emilitri Ruspa il 2° premio per la Narrativa edita
ANNA MARIA GALLO
ANNA MARIA GALLO
3° Premio ex aequo - Frabrizia Iranzo Imperatori “Occchiali da vista”(racconti)
ALBATROS/ Il Filo - Roma
Racconti brevissimi che sfiorano l’assurdo, il surreale. Alla prima lettura di questo “short sotires”, si può restare un po’ sconcertati perché non si vedono spiragli di comprensione, ma lo spiraglio vero è la mancanza di spiragli, la lettura richiede concentrazione e non fughe.
Il pianoforte e la chitarra portano in sé l’amore di due antichi giovani musicisti. Un vicolo che osserva la donna dai capelli rossi e scompare agli occhi di lei.Pensieri, vaste immagini fulminee e densità di sensazioni che animano tutto il libro, legato dalla qualità della scrittura, dello stile sempre ad alto livello.
ANNA MARIA GALLO
3° Premio ex aequo – Alessandra Santini “La settima vittima” – Ibiskos Ulivieri
La storia si sviluppa e si compone in una sorta di “patch-work”, tessere che si riuniscono poco alla volta sino diventare un disegno unico. In effetti solo alla fine, giustamente, si riuscirà a far luce su omicidi rituali, vendetta mascherata da atti di presunto esoterismo che nascono nella mente di un folle.
Ma non è un libro di “magia nera”. E’ il racconto di una lunga indagine poliziesca condotta da un italianissimo ruvido commissario chiamato Mark.
L’Autrice ha saputo creare un racconto dalla buona tensione narrativa, con qualche brivido, in un crescendo inavvertito che non permette mai di chiudere il libro, si prosegue dritti alla fine. Non ci sono veri colpi di scena, all’apparenza il lettore sa tutto.
Ma è così?
Stile incisivo, dialoghi brevi e non banali, tutto ben amalgamato col tema. Un ottimo indizio verso la continuazione di un percorso tutto “giallo”.
ANNA MARIA GALLO
Segnalazione – Adelaide Orgiana “La voce del silenzio” (Ibiskos Ulivieri – Empoli)

Racconto gradevolissimo dal vago stile aulico che ben si richiama alla vicenda narrata.
Ci auguriamo di leggere presto una nuova opera di questa Autrice.
ANNA MARIA GALLO
Anna Maria Gallo
Amilca Ismael racconta in prima persona le sue esperienze di lavoro presso una casa di riposo.
Ma c’è l’incontro con Rita, una donna ancora giovane, che non ha dimenticato il proprio passato. Un incontro che sarà determinante, da quel momento in poi, per la vita di Rita.
Segnalazione – Amilca Ismael “La casa dei ricordi” Il Filo – Roma
Qui ella lavora come assistente e, nel tempo, ella conosce diverse persone, per lo più anziane.

E’ un racconto venato da un’intensa umanità e gentilezza, buonumore nel trattare il tema inconsueto.
Anna Maria Gallo
Segnalazione – Piero Burzio “Cronache dell’assedio di Videmar” Ed. Angolo Manzoni
Un romanzo che tratta un argomento serio e lo fa in un certo modo, dissacrante: sono le guerre fatte per dimostrare, confermare il potere e le ambizioni di due re che si prendono troppo sul serio (ma non è sempre così?).
E’ la libera rivisitazione di un episodio storico, liberamente ambientato nell’anno di grazia milletrecentoquindici.
Leggiamo dalla prefazione di Laura Mancinelli: “Tono ironico …. fino al grottesco…. libertà creative di situazioni inverosimili…”.
Sono pagine che sanno suscitare il sorriso, il divertimento nel piacere di leggere, per l’intelligenza e la sapienza intrinseche.
Un volume piuttosto corposo, alleggerito dalle piacevoli illustrazioni di Lella Burzio, in copertina e all’interno, inoltre per aver adottato la stampa a Corpo 16, grandi caratteri, venendo così incontro “anche per le viste buone”. (Guido Ceronetti)
Anna Maria Gallo
La Giuria: Anna Maria Gallo, Ivo Fogliasso
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