Romanzo Storico
Premio Aldo Cappelli
Paolo Cioffi – “H” – Edizioni Albatros

“Anche piccoli
numeri possono nascondere grandi ed eterne verità”, “… ma anche numeri
piccolissimi …. come la costante “H…”, così giungono a concludere alcuni
personaggi.
Alta
matematica – “mathematicam”, anche metafora umana.
Vengono ad emergere momenti di metafora umana: il
disordine e la violenza, il nichilismo, l’anarchia, il regicidio di Umberto I.
Elementi in netta opposizione alla precisione, all’ordine, alla purezza del
pensiero matematico, dell’alta matematica.
L’inizio
del romanzo è ben diverso. Siamo a Milano dove si assiste ad un avvenimento a
suo modo storico: è la sera del 26 dicembre 1899 e ogni cosa è pronta per la
prima rappresentazione del “Sigfrido” al teatro alla Scala. Sta per iniziare un
secolo (detto il “secolo breve”), che porterà acuti fermenti, profondi
mutamenti e foriero di avvenimenti minacciosi e sconvolgenti per tutta
l’umanità. La stessa organizzazione industriale uscirà per sempre dagli schemi
ottocenteschi. Gli armamenti militari cominceranno a sostituire fabbricazioni
domestiche. Nuovi modelli anche per le classi subalterne e l’inizio di una
coscienza dei propri diritti. Giovani donne come Giuditta, cominciano a pensare
alla possibilità del loro riscatto e ad una uscita dalle secche in cui era
stata posta la donna dell’ottocento.
L’Autore
si è cimentato con una massa di materiale notevole che copre un periodo della Storia
italiana e mondiale, vasto e complesso. Anni bui dalle lunghe e profonde
metastasi.
Per la
serietà del lavoro svolto nella ricerca e per l’equilibrio della narrazione dei
vari passaggi e la qualità della scrittura, la Giuria riconosce all’opera di
Paolo Cioffi il premio “Aldo Cappelli” per il romanzo storico.
2° Premio – Luigi Tosti
Sangue Seleucide Il prezzo del tradimento – Edizioni Albatros
Può non essere facile scrivere un romanzo
storico, che non tradisca le fonti storiche a cui attinge, talvolta per
inesatte informazioni o persino distorte in quanto la fonte era di parte.
Il lavoro di
ricerca è difficile e faticoso. E poi sappiamo anche, delle controversie tra gli storici stessi,
considerando talvolta le interpretazioni di prospettiva.
Tutto ciò per sottolineare l’attento e
paziente lavoro di Luigi Tosti. Leggiamo qui della lotta mortale tra i due
figli del re seleucida Periandro. Egli ha designato suo successore il figlio
minore Bessarione, ritenuto dal padre valoroso e degno, senza però confrontarsi
con il figlio maggiore Polibio,
legittimo successore ma che il padre giudica inetto e corrotto. La scelta del
padre, giusta nell’ottica di un re, sarà la causa di una grande tragedia,
fatale a tutta la famiglia reale e al regno di Seleucia.
Non possiamo dilungarci oltre su un
argomento appassionante e complesso.
Grande storia e piccola storia possono
muoversi su strade non sempre parallele, addirittura scontrarsi o venirsi
incontro, per gli interessi quasi sempre discordanti. Ma il popolo anonimo sarà
chiamato a raccogliersi in eserciti e a combattere per sostenere e difendere
onore e diritti di un re.
Difficile però molto apprezzabile la
costruzione dei dialoghi, tanto più attendibili considerata la materia e il
periodo storico in cui si svolgono.
La giuria riconosce, per quanto sopra
detto, il secondo premio per il romanzo storico all’opera “sangue Seleucide” di
Luigi Tosti.
3° Premio – Angelo Vetturini
Aurora Consurgens – Ed. La Mandragora
Il
Medioevo del tardo XIII secolo rappresenta il momento storico di Aurora
Consurgens.
Il titolo del romanzo è tratto dal nome del
manoscritto dettato – secondo l’ipotesi di Marine Louise Von Franz – da Tomaso
D’Aquino morente ai monaci dell’abbazia di Fossanova.
La
narrazione si svolge come le spire di un serpente tra intrighi di passione e di
potere.
Passioni malcelate e odi protetti dalle mura di un
maniero e vicoli stretti e maleodoranti, tuttavia non si basa tanto su precisi
e definitivi accadimenti storici né è puntellata da date imprescindibili, onde
conferire veridicità e attendibilità storiche.

Angelo Vetturini
E’
piuttosto l’atmosfera generale che si delinea tra le righe delle pagine e il
comportamento psicologico di personaggi ancora prigionieri di antiche ignoranze
e superstizioni. E siamo certi che nessuno ne è privo. Le loro menti sono
ancora profondamente imbibite di culture medioevali.
Per la
capacità dell’Autore di fissare momenti e immagini grandemente veritiere, per
la cultura e preparazione delle sue ricerche interessanti, la Giuria riconosce
ad Angelo Vetturini il terzo premio per il romanzo storico.
NARRATIVA
1° Premio – Bruno Marengo
IL TEMPO NON RITORNA – ed. De Ferrari (GE)
Bruno
marengo, è descritto da Giorgio Barberi Squarotti nella prefazione al presente
libro “narratore raro e prezioso”.
Innegabile
è la qualità della sua scrittura. Chiara e decisa, senza ambiguità, con una
cifra di serenità, di allegrezza, crediamo dovuta anche alla scelta delle sue
espressioni, che esiste anche nei momenti più seri, drammatici. Autentica
leggera ironia. Scrittura felicemente “senza tempo” che ben accompagna una
lunga storia, trasversale a vari periodi storici ben diversi tra loro.
Ma Torino
è sempre uguale? Così sembra vederla al
suo ritorno in città l’uomo senza volto: le piazze, le fontane, quei monumenti
che non furono sfiorati dagli avvenimenti, dai bombardamenti. Forse è vero, il
volto essenziale di Torino è rimasto immutato, ma bisogna saperlo scorgere. E
le persone? Alcune (forse le migliori), non permettono al tempo di interferire.
Nello scorrere le pagine, memoria e presente paiono
incontrarsi e poi lasciarsi in tutta naturalezza. Un fascino sottile pervade
tutto il libro: il fascino della prima giovinezza nei grandi momenti. La
Resistenza, il ritrovarsi nella piazza Vittorio, tra via Po e il fiume e la
collina, quando si accendono le prime luci. Torino, città gozzaniana nel suo
ricordo, ma poco gozzaniana se egli ancora ama la rosa che colse e la
lontananza degli anni. Ma lui fa una citazione, ancora: “… Oggi t’agogno o
vestita di tempo! Non amo che le cose
che potevano essere e non sono state … “ e quella settimana d’amore trascorsa
tanti anni prima? Punti di vista.
I due
antichi ragazzi si ritrovano in un’altra dimensione, casualmente al Pronto
Soccorso d’un ospedale. Del tutto impreparati, che l’appuntamento era alla Gran
Madre.
La loro
vita pare dettata, voluta dal Caso. Forse occorre lasciarsi andare, accogliere
la serenità che si respira con l’aria. Non programmare cose che non saranno.
Questo è il narrare di Bruno Marengo. Autentico.
AnnaMaria Gallo

Bruno Marengo
2° Premio Ex Aequo
Arturo Bernava – Il Colore Del Caffè – ed. Solfanelli (Chieti)
Quando la vecchia corriera
verde stramazzò sulla piazza del paese, sul cocuzzolo della montagna
marchigiana, il Maresciallo Modiano, dei Reali Carabinieri, provò una fitta di
delusione. Nessuno l’attendeva. Forse si erano scordati del suo arrivo.
Trovò il Podestà all’altro capo
della piazza, dove stava elargendo agli astanti altisonanti parole per
celebrare l’inaugurazione dell’elegante “Caffè del Fascio”.
Nel 1938, era ancora possibile vivere spensieratamente e sentirsi appagati
nella normale banalità di vita che il paesino offriva. Un paesino quasi
dimenticato da Dio. Era tutto un altro mondo.
Ben presto però il Maresciallo si
sarebbe trovato a dover affrontare il mistero di un delitto verificatosi
quindici anni prima e ad incontrare strani personaggi venuti da Roma o da
chissà dove: forse oscuri e terribili, di certo pericolosi.
La superficie liscia quotidiana
del paese talvolta si increspava: era il vecchio Alfredo ad occuparsene con
rivelazioni a Modiano, talvolta con toni da commedia. Le storie, non semplici
né chiare, non avrebbero potuto avere vita altro che in quei momenti, per la
mentalità della gente e le loro abitudini.
Anche qui la Storia rimane sullo
sfondo.
La vita tranquilla del paesino
finisce e la Storia irrompe con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Il
Maresciallo Modiano partirà per il fronte e poi … l’Autore si spinge fino al
1978 con il rapimento e l’assassinio dell’onorevole Aldo Moro.
Anche questa è Storia ma è un’altra storia.
La Giuria, considerata la
qualità della scrittura e la narrazione sobria e stringata ma sempre ad un
ottimo livello, che sa addentrarsi con finezza psicologica nei passi dei
personaggi rendendo partecipe il lettore, attribuisce il secondo premio ex
aequo per la narrativa edita, all’Autore, Arturo Bernava.
AnnaMaria Gallo
2° Premio Ex Aequo – Fabrizio Voltolini
IL CERCATORE DI ARMONIE –Albatros (RM)
Un altro
personaggio maschile che ama coltivare le proprie difficoltà di vivere, il
disadattamento che lui coltiva, lo fa sentire diverso.
Male di vivere che non disdegna di rovesciare sulla
moglie e persino sul figlioletto, che tenterà di uccidere salvo poi cambiare
idea.
Forse l’angoscia dell’uomo è causata principalmente
dalla cupa insicurezza e dal suo forte narcisismo.
Un
presunto insuccesso, il rifiuto opposto alla sua creatura artistica, sarà causa
della deflagrazione del suo Io. Michele è un artista che può vivere solo di sé.
Abbiamo avuto qualche difficoltà ad avvicinarci alla figura di Michele, del
resto lui non chiedeva simpatia.
Il
ritratto inusuale che l’Autore offre del suo personaggio, attraverso un esame
psicologico esistenzialista, offre il destro al lettore per lasciar cadere il
preconcetto di incomprensione e pure di antipatia che ci eravamo preparati. Ma
la nostra solidarietà è pur sempre rivolta a Serena, la moglie.
Affascinate il linguaggio, come le eleganti
descrizioni di ciò che i loro occhi colgono.
Serrata la narrazione.
AnnaMaria
Gallo
Romanzo Storico
Premio Aldo Cappelli
Paolo Cioffi – “H” – Edizioni Albatros

“Anche piccoli
numeri possono nascondere grandi ed eterne verità”, “… ma anche numeri
piccolissimi …. come la costante “H…”, così giungono a concludere alcuni
personaggi.
Alta
matematica – “mathematicam”, anche metafora umana.
Vengono ad emergere momenti di metafora umana: il
disordine e la violenza, il nichilismo, l’anarchia, il regicidio di Umberto I.
Elementi in netta opposizione alla precisione, all’ordine, alla purezza del
pensiero matematico, dell’alta matematica.
L’inizio
del romanzo è ben diverso. Siamo a Milano dove si assiste ad un avvenimento a
suo modo storico: è la sera del 26 dicembre 1899 e ogni cosa è pronta per la
prima rappresentazione del “Sigfrido” al teatro alla Scala. Sta per iniziare un
secolo (detto il “secolo breve”), che porterà acuti fermenti, profondi
mutamenti e foriero di avvenimenti minacciosi e sconvolgenti per tutta
l’umanità. La stessa organizzazione industriale uscirà per sempre dagli schemi
ottocenteschi. Gli armamenti militari cominceranno a sostituire fabbricazioni
domestiche. Nuovi modelli anche per le classi subalterne e l’inizio di una
coscienza dei propri diritti. Giovani donne come Giuditta, cominciano a pensare
alla possibilità del loro riscatto e ad una uscita dalle secche in cui era
stata posta la donna dell’ottocento.
L’Autore
si è cimentato con una massa di materiale notevole che copre un periodo della Storia
italiana e mondiale, vasto e complesso. Anni bui dalle lunghe e profonde
metastasi.
Per la
serietà del lavoro svolto nella ricerca e per l’equilibrio della narrazione dei
vari passaggi e la qualità della scrittura, la Giuria riconosce all’opera di
Paolo Cioffi il premio “Aldo Cappelli” per il romanzo storico.
2° Premio – Luigi Tosti
Sangue Seleucide Il prezzo del tradimento – Edizioni Albatros
Può non essere facile scrivere un romanzo
storico, che non tradisca le fonti storiche a cui attinge, talvolta per
inesatte informazioni o persino distorte in quanto la fonte era di parte.
Il lavoro di
ricerca è difficile e faticoso. E poi sappiamo anche, delle controversie tra gli storici stessi,
considerando talvolta le interpretazioni di prospettiva.
Tutto ciò per sottolineare l’attento e
paziente lavoro di Luigi Tosti. Leggiamo qui della lotta mortale tra i due
figli del re seleucida Periandro. Egli ha designato suo successore il figlio
minore Bessarione, ritenuto dal padre valoroso e degno, senza però confrontarsi
con il figlio maggiore Polibio,
legittimo successore ma che il padre giudica inetto e corrotto. La scelta del
padre, giusta nell’ottica di un re, sarà la causa di una grande tragedia,
fatale a tutta la famiglia reale e al regno di Seleucia.
Non possiamo dilungarci oltre su un
argomento appassionante e complesso.
Grande storia e piccola storia possono
muoversi su strade non sempre parallele, addirittura scontrarsi o venirsi
incontro, per gli interessi quasi sempre discordanti. Ma il popolo anonimo sarà
chiamato a raccogliersi in eserciti e a combattere per sostenere e difendere
onore e diritti di un re.
Difficile però molto apprezzabile la
costruzione dei dialoghi, tanto più attendibili considerata la materia e il
periodo storico in cui si svolgono.
La giuria riconosce, per quanto sopra
detto, il secondo premio per il romanzo storico all’opera “sangue Seleucide” di
Luigi Tosti.
3° Premio – Angelo Vetturini
Aurora Consurgens – Ed. La Mandragora
Il
Medioevo del tardo XIII secolo rappresenta il momento storico di Aurora
Consurgens.
Il titolo del romanzo è tratto dal nome del
manoscritto dettato – secondo l’ipotesi di Marine Louise Von Franz – da Tomaso
D’Aquino morente ai monaci dell’abbazia di Fossanova.
La
narrazione si svolge come le spire di un serpente tra intrighi di passione e di
potere.
Passioni malcelate e odi protetti dalle mura di un
maniero e vicoli stretti e maleodoranti, tuttavia non si basa tanto su precisi
e definitivi accadimenti storici né è puntellata da date imprescindibili, onde
conferire veridicità e attendibilità storiche.
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Angelo Vetturini |
E’
piuttosto l’atmosfera generale che si delinea tra le righe delle pagine e il
comportamento psicologico di personaggi ancora prigionieri di antiche ignoranze
e superstizioni. E siamo certi che nessuno ne è privo. Le loro menti sono
ancora profondamente imbibite di culture medioevali.
Per la
capacità dell’Autore di fissare momenti e immagini grandemente veritiere, per
la cultura e preparazione delle sue ricerche interessanti, la Giuria riconosce
ad Angelo Vetturini il terzo premio per il romanzo storico.
NARRATIVA
1° Premio – Bruno Marengo
IL TEMPO NON RITORNA – ed. De Ferrari (GE)
Bruno
marengo, è descritto da Giorgio Barberi Squarotti nella prefazione al presente
libro “narratore raro e prezioso”.
Innegabile
è la qualità della sua scrittura. Chiara e decisa, senza ambiguità, con una
cifra di serenità, di allegrezza, crediamo dovuta anche alla scelta delle sue
espressioni, che esiste anche nei momenti più seri, drammatici. Autentica
leggera ironia. Scrittura felicemente “senza tempo” che ben accompagna una
lunga storia, trasversale a vari periodi storici ben diversi tra loro.
Ma Torino
è sempre uguale? Così sembra vederla al
suo ritorno in città l’uomo senza volto: le piazze, le fontane, quei monumenti
che non furono sfiorati dagli avvenimenti, dai bombardamenti. Forse è vero, il
volto essenziale di Torino è rimasto immutato, ma bisogna saperlo scorgere. E
le persone? Alcune (forse le migliori), non permettono al tempo di interferire.
Nello scorrere le pagine, memoria e presente paiono
incontrarsi e poi lasciarsi in tutta naturalezza. Un fascino sottile pervade
tutto il libro: il fascino della prima giovinezza nei grandi momenti. La
Resistenza, il ritrovarsi nella piazza Vittorio, tra via Po e il fiume e la
collina, quando si accendono le prime luci. Torino, città gozzaniana nel suo
ricordo, ma poco gozzaniana se egli ancora ama la rosa che colse e la
lontananza degli anni. Ma lui fa una citazione, ancora: “… Oggi t’agogno o
vestita di tempo! Non amo che le cose
che potevano essere e non sono state … “ e quella settimana d’amore trascorsa
tanti anni prima? Punti di vista.
I due
antichi ragazzi si ritrovano in un’altra dimensione, casualmente al Pronto
Soccorso d’un ospedale. Del tutto impreparati, che l’appuntamento era alla Gran
Madre.
La loro
vita pare dettata, voluta dal Caso. Forse occorre lasciarsi andare, accogliere
la serenità che si respira con l’aria. Non programmare cose che non saranno.
Questo è il narrare di Bruno Marengo. Autentico.
AnnaMaria Gallo
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Bruno Marengo |

AnnaMaria Gallo
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Fabrizio Voltolini |
3° Premio – Paolo Pampana
La Signora delle Farfalle – Ibiskos
Ulivieri (Empoli)
Ecco uno
scrittore, un uomo che pensa di poter non solo comprendere, bensì di poter
impersonare una donna e di calarsi con una indagine psicologica e
comportamentale non solo in quella donna ma anche in altre donne.
Lei ha un
cane che la segue dappertutto: Birillo. Dai suoi pensieri, dalle sue parole ci
pare una donna dura, che ha sofferto nella vita, che dice cose strane, come non
sapere se sia affezionata alla donna che l’ha partorita, “anche perché io non
c’ero, mi è stato raccontato”. Inconsapevole ma presente.
L’uomo che
è nello scrittore, talvolta si tradisce e allora fa capolino una donna dai
tratti aggressivi, dalla vaga peluria sotto il naso. Ma questa donna ci piace.
E’ intelligente, è coraggiosa, sa vivere da sola. La ama intensamente la
propria libertà personale. Sa sbrogliarsela da sola. Gode di un forte ego che
contrasta la figura materna; quest’ultima, donna forte ma con toni femminili.
Il ritrovarsi gioverà alle tre donne del romanzo, le aiuterà a comprendersi, ad
essere vere compagne.
Una
vicenda narrata sempre in prima persona, fortemente introspettiva, forse questo
il vantaggio dell’Io narrante. Sono belli i frequenti spunti poetici, le
immagini delle marine che evidenziano la familiarità e l’amore che Paolo
Pampana pone in quei personaggi, per i paesaggi che sono i suoi. I momenti
poetici che emergono quasi inaspettatamente sono tra le cose migliori del
romanzo.
AnnaMaria Gallo
![]() |
Paolo Pampana |
SEGNALAZIONI
Gina Codovilli
Il
Mio Principe - ED. ITACA
(CASTELBOLOGNESE)
![]() |
assomiglia ad un piccolo lord inglese ha pure quell'aria giusta, un po' distaccata e snob, un po' annoiata e assente da vero principe. |
![]() |
Gina Codovilli |
Tina Chesi Dragoni
Un Fiore Nella Polvere – IBISKOS ULIVIERI EMPOLI
Abbiamo letto queste pagine gioiose e dolorose
insieme con grande commozione e rispetto per i sentimenti che le hanno animate.
Chesi
Dragoni è una mamma coraggiosa anche per aver saputo superare sé stessa.
Noi ci siamo avvicinati alla figura di Sergio,
persona che è stato bello conoscere e amare, che ha arricchito spiritualmente
coloro che lo hanno conosciuto; e ne siamo stati ben lieti.
Grande è
la serenità che accompagna tutto questo libro e vogliamo ringraziare la mamma
di Sergio per avere scritto di Lui. E’ un dono per tutti.

Renzo Bertoldo – “UPPER LAKE” – NEM EDIZ.
Romanzo
criptico, ma affascinante. Lo lasci, lo riprendi per cogliere il filo del
discorso.
Ci è parso, talvolta, gonfio di troppe parole che possono,
a nostro parere, far deviare dal senso delle intenzioni vere dello scrittore.
La narrazione è portata avanti con lucida
intelligenza e distacco dalla realtà (quale?): Lui ne vive una che solo i suoi
occhi conoscono.
La Trota Maschio – Blu Di Prussia
(PC)
Racconti
brevi, gradevoli anche per il grande senso di equilibrio che li percorre.
Tutta la
narrazione e la scrittura che la sorregge, l’ironia sempre presente unita ad
una fondamentale saggezza, portano il lettore a leggere con buonumore e a
provare: “il piacere di stare insieme”, (per dirla con le parole di Mario
Conte, prefatore del libro e amico di sempre di Mario Giordanino).
AnnaMaria Gallo
La Giuria - AnnaMaria Gallo, Ivo Fogliasso
![]() |
i libri giunti al concorso e messi a disposizione del pubblico presente in sala |