1° Premio – Anna Maria D’all’Olio – Era Maria Fresu
Anna Maria Dall’Olio già conosciuta al nostro
concorso Garcia Lorca, ancora una volta ha centrato l’obiettivo, con una poesia
di impegno civile.
Ancora una
volta nel suo inimitabile stile, efficace e stringato, trasmette la memoria di pezzi
di Storia.
In questo caso Maria Fresu, vittima della strage di
Bologna. Strage che insieme ad altre ha precorso tempi “…. Di piombo e d’acciaio/pioggia senza
quartiere:/tempo d’autunno.”
Come recita in questi versi, la poetessa Anna Maria
Dall’Olio.
Ero sudata
era ovvio era già agosto
ero in attesa.
Inaspettata
tutto spaccò la bomba
specie il mio mondo.
Senza più nome
scomparso nel mattino
sono un sospiro."
Pezzi di carne
registra la memoria:
eran persone.
(rinascita nazionale):
fine di sogno.
Di piombo e d'acciaio
pioggia senza quartiere:
tempo d'autunno
2° Premio - Alessandro Bertolino - Provvidenziale incontro sotto il sole
Alessandro
Bertolino, racconta una storiella con tono ironico e impertinente di
un’avventura vissuta in gioventù con finale a sorpresa.
Il ritmo è
martellante e scorrevole. Piacevole la lettura.
Avevo di sicuro una visione
di vita quantomeno originale
nella fascia dei vent'anni o giù di lì.
Non mi spiego altrimenti necessità
di litigare, sbattere la porta
al motto di: "Vedrete cosa farò!"
L'estate poi, di suo, favorisce
esodi con leggeri zaini e felpe
e il mondo lo calpesti facilmente.
già mi vedevo assunto sulla spiaggia
ad affittare sdraio o far panini ....
ed ecco un furgoncino bianco frena:
un maschio capellone e due fanciulle
giovani come me mi caricano.
"Sali!" fa lei "andiamo verso il mare"
Non ricordavo di aver mai visto prima
una brunetta così intraprendete.
Pretendere di più per iniziare
sarebbe stato come bestemmiare
davanti a sua maestà: la Dea Fortuna.
IL sole implacabile ci sfidava
ma sul sedile posteriore con le
labbra indaffarate lo ignoravamo.
Sebbene in viaggio da nemmeno un'ora
tracciavo già della fanciulla mappa
dettagliata: rilievi, insenature ....
"Grande vacanza!" pensavo senza che
i nostri corpi dessero l'un l'altro
(neppure minimo) cenno di tregua.
Fu dura staccarsi da labbra così
anche se la pressione sul torace
cominciava ad esser fastidiosa.
La dottoressa, mora, si alzò, scrisse
la causa dello svenimento troppo
sole, autostoppista disidratato.
3° Premio – Pina Meloni – Mi FIJO (Mio Figlio)
Quant’è bella la
poesia in vernacolo! E Pina Meloni lo sa.
Poetessa di lunga esperienza, con una sottile vena di
cuore di mamma, ci regala immagini dolci e impagabili.
“… Pe’ mme
… nun ccià ddifetto! (“…. Per me non ha difetto…”) è il suo sentire.
Tutto il
mondo è racchiuso in quel piccolo pargoletto che: “Sta a ride: sogna, e tutto
er monno è drento …” (“ Ride: sogna, e il mondo è in questa stanza”).
Quant’è
grande un cuore di mamma!
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Pina Meloni - Enrico Lazzarin (membro della giuria) |
E' bèllo, più bello, mì fijo
quanno che dorme a braccia spalancate.
Bòno, tranquillo come 'na pasqua:
deccàanto cià a ssu' madre.
Pe' lui, ce 'o sai, "me moro".
Che sso' li sordi, chi cerca li quatrini,
devanni a 'sto tesoro?
Guarda che firmamento! E' cèlo che concola.
Che dorce 'sta cratura: 'n te pare 'n angioletto?
Pe' mme .... nun ccià ddifetto!
Mo, mo me cala er sonno,
ddu punti ancora e pijo li cuscini.
Còre de mamma! Cresce, jé sta corta la culla,
è ora de compraje er letto.
Sssst! Sta a ride: sogna, e tutto er monno
è drento, li guai ... rèsteno fòra.
LA GIURIA - DONATELLA MORESCHI, ENRICO MARIO LAZZARIN
gruppo degli autori premiati
e dei componenti delle giurie
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