martedì 23 ottobre 2012

SEZIONE D NARRATIVA EDITA

        Romanzo Storico


Premio Aldo Cappelli 
Paolo Cioffi – “H” – Edizioni Albatros



      “Anche piccoli numeri possono nascondere grandi ed eterne verità”, “… ma anche numeri piccolissimi …. come la costante “H…”, così giungono a concludere alcuni personaggi.

     Alta matematica – “mathematicam”, anche metafora umana.
Vengono ad emergere momenti di metafora umana: il disordine e la violenza, il nichilismo, l’anarchia, il regicidio di Umberto I. Elementi in netta opposizione alla precisione, all’ordine, alla purezza del pensiero matematico, dell’alta matematica.

    L’inizio del romanzo è ben diverso. Siamo a Milano dove si assiste ad un avvenimento a suo modo storico: è la sera del 26 dicembre 1899 e ogni cosa è pronta per la prima rappresentazione del “Sigfrido” al teatro alla Scala. Sta per iniziare un secolo (detto il “secolo breve”), che porterà acuti fermenti, profondi mutamenti e foriero di avvenimenti minacciosi e sconvolgenti per tutta l’umanità. La stessa organizzazione industriale uscirà per sempre dagli schemi ottocenteschi. Gli armamenti militari cominceranno a sostituire fabbricazioni domestiche. Nuovi modelli anche per le classi subalterne e l’inizio di una coscienza dei propri diritti. Giovani donne come Giuditta, cominciano a pensare alla possibilità del loro riscatto e ad una uscita dalle secche in cui era stata posta la donna dell’ottocento.

     L’Autore si è cimentato con una massa di materiale notevole che copre un periodo della Storia italiana e mondiale, vasto e complesso. Anni bui dalle lunghe e profonde metastasi.

     Per la serietà del lavoro svolto nella ricerca e per l’equilibrio della narrazione dei vari passaggi e la qualità della scrittura, la Giuria riconosce all’opera di Paolo Cioffi il premio “Aldo Cappelli” per il romanzo storico.
 












2° Premio – Luigi Tosti
          Sangue Seleucide Il prezzo del tradimento –  Edizioni Albatros

     Può non essere facile scrivere un romanzo storico, che non tradisca le fonti storiche a cui attinge, talvolta per inesatte informazioni o persino distorte in quanto la fonte era di parte.
Il lavoro di ricerca è difficile e faticoso. E poi sappiamo anche, delle  controversie tra gli storici stessi, considerando talvolta le interpretazioni di prospettiva.

     Tutto ciò per sottolineare l’attento e paziente lavoro di Luigi Tosti. Leggiamo qui della lotta mortale tra i due figli del re seleucida Periandro. Egli ha designato suo successore il figlio minore Bessarione, ritenuto dal padre valoroso e degno, senza però confrontarsi  con il figlio maggiore Polibio, legittimo successore ma che il padre giudica inetto e corrotto. La scelta del padre, giusta nell’ottica di un re, sarà la causa di una grande tragedia, fatale a tutta la famiglia reale e al regno di Seleucia.

     Non possiamo dilungarci oltre su un argomento appassionante e complesso.

     Grande storia e piccola storia possono muoversi su strade non sempre parallele, addirittura scontrarsi o venirsi incontro, per gli interessi quasi sempre discordanti. Ma il popolo anonimo sarà chiamato a raccogliersi in eserciti e a combattere per sostenere e difendere onore e diritti di un re.
      Difficile però molto apprezzabile la costruzione dei dialoghi, tanto più attendibili considerata la materia e il periodo storico in cui si svolgono.

     La giuria riconosce, per quanto sopra detto, il secondo premio per il romanzo storico all’opera “sangue Seleucide” di Luigi Tosti.



3° Premio – Angelo Vetturini
Aurora Consurgens – Ed. La Mandragora

L'llustrazione di copertina è un acquarello
tratto da una copia del manoscritto Aurora
Consurgens,
dettato secondo l'ipotesi di
Marie-Louise  von Franz - da Tommaso d'Aquino
morente ai monaci dell'abbazia di Fossanova.

     Il Medioevo del tardo XIII secolo rappresenta il momento storico di Aurora Consurgens.
Il titolo del romanzo è tratto dal nome del manoscritto dettato – secondo l’ipotesi di Marine Louise Von Franz – da Tomaso D’Aquino morente ai monaci dell’abbazia di Fossanova.

     La narrazione si svolge come le spire di un serpente tra intrighi di passione e di potere.
Passioni malcelate e odi protetti dalle mura di un maniero e vicoli stretti e maleodoranti, tuttavia non si basa tanto su precisi e definitivi accadimenti storici né è puntellata da date imprescindibili, onde conferire veridicità e attendibilità storiche.

Angelo Vetturini
     E’ piuttosto l’atmosfera generale che si delinea tra le righe delle pagine e il comportamento psicologico di personaggi ancora prigionieri di antiche ignoranze e superstizioni. E siamo certi che nessuno ne è privo. Le loro menti sono ancora profondamente imbibite di culture medioevali.

     Per la capacità dell’Autore di fissare momenti e immagini grandemente veritiere, per la cultura e preparazione delle sue ricerche interessanti, la Giuria riconosce ad Angelo Vetturini il terzo premio per il romanzo storico.

NARRATIVA


1° Premio – Bruno Marengo 
IL TEMPO NON RITORNA – ed. De Ferrari (GE)

     Bruno marengo, è descritto da Giorgio Barberi Squarotti nella prefazione al presente libro “narratore raro e prezioso”.
     Innegabile è la qualità della sua scrittura. Chiara e decisa, senza ambiguità, con una cifra di serenità, di allegrezza, crediamo dovuta anche alla scelta delle sue espressioni, che esiste anche nei momenti più seri, drammatici. Autentica leggera ironia. Scrittura felicemente “senza tempo” che ben accompagna una lunga storia, trasversale a vari periodi storici ben diversi tra loro.

     Ma Torino è sempre uguale?  Così sembra vederla al suo ritorno in città l’uomo senza volto: le piazze, le fontane, quei monumenti che non furono sfiorati dagli avvenimenti, dai bombardamenti. Forse è vero, il volto essenziale di Torino è rimasto immutato, ma bisogna saperlo scorgere. E le persone? Alcune (forse le migliori), non permettono al tempo di interferire.
Nello scorrere le pagine, memoria e presente paiono incontrarsi e poi lasciarsi in tutta naturalezza. Un fascino sottile pervade tutto il libro: il fascino della prima giovinezza nei grandi momenti. La Resistenza, il ritrovarsi nella piazza Vittorio, tra via Po e il fiume e la collina, quando si accendono le prime luci. Torino, città gozzaniana nel suo ricordo, ma poco gozzaniana se egli ancora ama la rosa che colse e la lontananza degli anni. Ma lui fa una citazione, ancora: “… Oggi t’agogno o vestita  di tempo! Non amo che le cose che potevano essere e non sono state … “ e quella settimana d’amore trascorsa tanti anni prima? Punti di vista.

     I due antichi ragazzi si ritrovano in un’altra dimensione, casualmente al Pronto Soccorso d’un ospedale. Del tutto impreparati, che l’appuntamento era alla Gran Madre.

     La loro vita pare dettata, voluta dal Caso. Forse occorre lasciarsi andare, accogliere la serenità che si respira con l’aria. Non programmare cose che non saranno. Questo è il narrare di Bruno Marengo. Autentico.
AnnaMaria Gallo

Bruno Marengo
2° Premio Ex Aequo
Arturo Bernava – Il Colore Del Caffè – ed. Solfanelli (Chieti)
     Quando la vecchia corriera verde stramazzò sulla piazza del paese, sul cocuzzolo della montagna marchigiana, il Maresciallo Modiano, dei Reali Carabinieri, provò una fitta di delusione. Nessuno l’attendeva. Forse si erano scordati del suo arrivo.
    
    Trovò il Podestà all’altro capo della piazza, dove stava elargendo agli astanti altisonanti parole per celebrare l’inaugurazione dell’elegante “Caffè del Fascio”.
Nel 1938, era ancora possibile vivere spensieratamente e sentirsi appagati nella normale banalità di vita che il paesino offriva. Un paesino quasi dimenticato da Dio. Era tutto un altro mondo.
Ben presto però il  Maresciallo si sarebbe trovato a dover affrontare il mistero di un delitto verificatosi quindici anni prima e ad incontrare strani personaggi venuti da Roma o da chissà dove: forse oscuri e terribili, di certo pericolosi.

     La superficie liscia quotidiana del paese talvolta si increspava: era il vecchio Alfredo ad occuparsene con rivelazioni a Modiano, talvolta con toni da commedia. Le storie, non semplici né chiare, non avrebbero potuto avere vita altro che in quei momenti, per la mentalità della gente e le loro abitudini.
    Anche qui la Storia rimane sullo sfondo.
Arturo Bernava

     La vita tranquilla del paesino finisce e la Storia irrompe con lo scoppio della seconda guerra mondiale. Il Maresciallo Modiano partirà per il fronte e poi … l’Autore si spinge fino al 1978 con il rapimento e l’assassinio dell’onorevole Aldo Moro.
Anche questa è Storia ma è un’altra storia.

     La Giuria, considerata la qualità della scrittura e la narrazione sobria e stringata ma sempre ad un ottimo livello, che sa addentrarsi con finezza psicologica nei passi dei personaggi rendendo partecipe il lettore, attribuisce il secondo premio ex aequo per la narrativa edita, all’Autore, Arturo Bernava.
                                                          AnnaMaria Gallo


2° Premio Ex Aequo – Fabrizio Voltolini
IL CERCATORE DI ARMONIE –Albatros (RM)

     Un altro personaggio maschile che ama coltivare le proprie difficoltà di vivere, il disadattamento che lui coltiva, lo fa sentire diverso.
Male di vivere che non disdegna di rovesciare sulla moglie e persino sul figlioletto, che tenterà di uccidere salvo poi cambiare idea.
Forse l’angoscia dell’uomo è causata principalmente dalla cupa insicurezza e dal suo forte narcisismo.

     Un presunto insuccesso, il rifiuto opposto alla sua creatura artistica, sarà causa della deflagrazione del suo Io. Michele è un artista che può vivere solo di sé. Abbiamo avuto qualche difficoltà ad avvicinarci alla figura di Michele, del resto lui non chiedeva simpatia.

     Il ritratto inusuale che l’Autore offre del suo personaggio, attraverso un esame psicologico esistenzialista, offre il destro al lettore per lasciar cadere il preconcetto di incomprensione e pure di antipatia che ci eravamo preparati. Ma la nostra solidarietà è pur sempre rivolta a Serena, la moglie.
Affascinate il linguaggio, come le eleganti descrizioni di ciò che i loro occhi colgono.
Serrata la narrazione.

     AnnaMaria Gallo


Fabrizio Voltolini

3° Premio – Paolo Pampana
La Signora delle Farfalle – Ibiskos Ulivieri (Empoli)


     Ecco uno scrittore, un uomo che pensa di poter non solo comprendere, bensì di poter impersonare una donna e di calarsi con una indagine psicologica e comportamentale non solo in quella donna ma anche in altre donne.

     Lei ha un cane che la segue dappertutto: Birillo. Dai suoi pensieri, dalle sue parole ci pare una donna dura, che ha sofferto nella vita, che dice cose strane, come non sapere se sia affezionata alla donna che l’ha partorita, “anche perché io non c’ero, mi è stato raccontato”. Inconsapevole ma presente.

     L’uomo che è nello scrittore, talvolta si tradisce e allora fa capolino una donna dai tratti aggressivi, dalla vaga peluria sotto il naso. Ma questa donna ci piace. E’ intelligente, è coraggiosa, sa vivere da sola. La ama intensamente la propria libertà personale. Sa sbrogliarsela da sola. Gode di un forte ego che contrasta la figura materna; quest’ultima, donna forte ma con toni femminili. Il ritrovarsi gioverà alle tre donne del romanzo, le aiuterà a comprendersi, ad essere vere compagne.

     Una vicenda narrata sempre in prima persona, fortemente introspettiva, forse questo il vantaggio dell’Io narrante. Sono belli i frequenti spunti poetici, le immagini delle marine che evidenziano la familiarità e l’amore che Paolo Pampana pone in quei personaggi, per i paesaggi che sono i suoi. I momenti poetici che emergono quasi inaspettatamente sono tra le cose migliori del romanzo.

AnnaMaria Gallo 


Paolo Pampana

         SEGNALAZIONI



Gina Codovilli
Il Mio Principe - ED. ITACA (CASTELBOLOGNESE)

        Non facile trovare parole più giuste di quelle del Vescovo di Rimini, Fancesco Lambiasi, nella Sua presentazione di “Il mio principe”.

assomiglia ad un piccolo lord inglese
ha pure quell'aria giusta, un po' distaccata e snob,
un po' annoiata e assente da vero principe.
       Le prime parole sono: “Un clima di gioia incontenibile, troppo presto oscurata …” poi,   “Si fa strada anche il ricorso spontaneo alla preghiera, all’intercessione di Maria, sentita come madre e compagna di viaggio”.

Gina Codovilli
 Il coraggio di questa donna che non conosce rassegnazione, la porterà a divenire madre per la seconda volta. Lei chiude la Sua narrazione dicendo: “Ora so che anche gli avvenimenti negativi mi hanno aiutata a crescere, come è cresciuta la mia fede, ragione e forza in un percorso spesso impervio”. In effetti l’aiuto tra madre e figlio è stato vicendevole.





Tina Chesi Dragoni 
Un Fiore Nella Polvere – IBISKOS ULIVIERI EMPOLI




    Abbiamo letto queste pagine gioiose e dolorose insieme con grande commozione e rispetto per i sentimenti che le hanno animate.

     Chesi Dragoni è una mamma coraggiosa anche per aver saputo superare sé stessa.
Noi ci siamo avvicinati alla figura di Sergio, persona che è stato bello conoscere e amare, che ha arricchito spiritualmente coloro che lo hanno conosciuto; e ne siamo stati ben lieti.

     Grande è la serenità che accompagna tutto questo libro e vogliamo ringraziare la mamma di Sergio per avere scritto di Lui. E’ un dono per tutti.


Tina Chesi Dragoni



 Renzo Bertoldo – “UPPER LAKE” – NEM EDIZ. 


     Romanzo criptico, ma affascinante. Lo lasci, lo riprendi per cogliere il filo del discorso.
Ci è parso, talvolta, gonfio di troppe parole che possono, a nostro parere, far deviare dal senso delle intenzioni vere dello scrittore.
La narrazione è portata avanti con lucida intelligenza e distacco dalla realtà (quale?): Lui ne vive una che solo i suoi occhi conoscono.


                                                                                                




Mario Fulvio Giordanino 
La Trota Maschio – Blu Di Prussia (PC) 

     Racconti brevi, gradevoli anche per il grande senso di equilibrio che li percorre.

     Tutta la narrazione e la scrittura che la sorregge, l’ironia sempre presente unita ad una fondamentale saggezza, portano il lettore a leggere con buonumore e a provare: “il piacere di stare insieme”, (per dirla con le parole di Mario Conte, prefatore del libro e amico di sempre di Mario Giordanino).
     AnnaMaria Gallo
AnnaMaria Gallo
                                                                                          
La Giuria - AnnaMaria Gallo, Ivo Fogliasso


i libri giunti al concorso e messi a disposizione del pubblico presente in sala

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